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Lingua Veneta

Convegno sulla Lingua Veneta

Il Convegno “VENETO, NA LENGOA EUROPEA” è stato organizzato nel 2004 dall’Associazione Veneto Nostro – Raixe Venete.

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VENETO:
dialetto o lingua?

Dibattito in diretta sulla lingua veneta: patrimonio da difendere o da abbandonare? Vera e propria Lingua o dialetto dell’italiano? Testimone prezioso da passare alle nuove generazioni o valore da abbandonare in una società dove dobbiamo obbligatoriamente parlare italiano e rifiutare le nostre radici venete?
– con Davide Guiotto

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Intervista sulla
Lingua Veneta

Intervista ad Alessandro Mocellin realizzata da Rete Veneta il 28 marzo 2011.

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L’alfabeto della Lingua veneta

Dino da Sandrà e Lodovico Pizzati insegnano ai bambini l’Alfabeto Veneto.

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Italiano lingua OGM? E il Veneto?

L’Italiano è una lingua “geneticamente modificata”, cioè artificiale? Come è nata, come si è evoluta e quali caratteristiche ha? Può l’Italiano, lingua artificiale, essere un modello di riferimento per definire lo status linguistico di “lingua o dialetto” di una lingua naturale e viva come il Veneto?

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Il Brasile riconosce la lingua veneta

Il Brasile riconosce la lingua veneta vero e proprio monumento della cultura degli stati meridionali.

Martedì 18 novembre 2013 nella città di Foz de Iguazu, il ministro federale della cultura del Brasile Marta Suplicy, riconoscerà ufficialmente il talian (o veneto-brasiliano) come “Patrimonio Culturale Immateriale del Brasile”; il talian sarà la prima lingua minoritaria brasiliana a cui verrà dato questo riconoscimento. Lo comunica Paulo Massolini, presidente della Fibra (Federazione delle Associazioni Italo-Brasiliane del Rio Grande do Sul), ma soprattutto artefice del movimento per il riconoscimento del taliàn che da oltre venti anni è promotore di svariate iniziative per la tutela, la valorizzazione e il riconoscimento del taliàn. Commosso, Paulo Massolini, chirurgo di lontane origini vicentine, dedica questo riconoscimento alla straordinaria figura di Padre Rovilio Costa, vero e proprio monumento della cultura taliana, instancabile studioso, editore, animatore delle comunità presenti nei tre stati meridionali del Brasile (Rio Grande do Sul, Paranà, Santa Catarina) mancato cinque anni fa.
Padre Rovilio Costa disse «Solo il taliàn è in grado di tradurre la nostra esperienza di immigrazione, il nostro amore per la famiglia e il lavoro». Ma come si può definire “al taliàm”? Gli studiosi definiscono el talian (o veneto-brasiliano), l’ultima lingua neo-latina conosciuta, singolare koinè su base veneto-centrale nella quale si innestano termini brasiliani; una lingua “viva”, usata quotidianamente sul lavoro o all’università, per scrivere canzoni e poesie, in teatro, alla radio o alla TV. Ecco come la descrive Darcy Loss Luzzatto autore di un vocabolario “Brasiliano-talian” di oltre ottocento pagine: «I nostri vecii, co i ze rivadi, oriundi de i pi difarenti posti del Nord d’Italia, i se ga portadi adrio no solche la fameia e i pochi trapei che i gaveva de suo, ma anca la soa parlada, le soe abitudini, la soa fede, la so maniera de essar…. Qua, metesti tuti insieme, par farse capir un co l’altro, par forsa ghe ga tocà mescolar su i soi dialeti d’origine e, cossita, pianpian ghe ze nassesto sta nova lengua, pi veneta che altro, parchè i veneti i zera la magioranza, el talian o Veneto brasilian».
Nel vocabolario troviamo, per esempio, un termine praticamente intraducibile in italiano, ma che i veneti conosconono benissimo “freschin”: in brasiliano diventa “odor desagradavel” e per spiegarlo meglio l’amico Darcy aggiunge un «Che bira zela questa? La sa de freschin!» che non ha bisogno di ulteriori spiegazioni… La procedura per il riconoscimento era partita dal Comune di Serafina Correa, ove il consigliere Paulo Massolini, aveva fatto approvare il 13 novembre 2009, una legge comunale nella quale il “talian” viene dichiarato lingua “co-oficial” del comune; a Serafina Correa (Rio Grande do Sul) fin dal 18 luglio 1988 il talian è lingua ufficiale nella fiera che si tiene nell’ultima settimana di luglio. E’ straordinario come i discendenti di quei veneti che partirono nel lontanissimo 1875 (in seguito alle disastrose condizioni nelle quali il Veneto si era venuto a trovare dopo l’annessione all’Italia) abbiano conservato un simile patrimonio d lingua, cultura, civiltà; ed è ancora più incredibile se pensiamo che, durante la seconda guerra mondiale il “talian” venne proibito dall’allora dittatore Getullio Vargas.
Il Brasile entrò in guerra a fianco degli alleati e proibì sia l’uso del talian che del tedesco; diversi emigranti finirono in carcere e la loro non fu una sfida politica ma l’impossibilità di parlare un’altra lingua che non fosse il “talian”; ma nonostante questo la lingua dei veneti del Brasile ne è uscita più forte e più viva che mai. Un altro pericolo per la lingua dei veneti “de là de l’oceano” è costituito da quei docenti che partono dall’Italia con l’obiettivo di portare la lingua italiana “grammaticale” come viene da loro chiamata. Ecco quanto denunciava sempre Padre Rovilio Costa, un messaggio chiaro e senza fronzoli, diretto a chi arriva dall’Italia e dal Veneto: «Prima de tuto, che i italiani, sia veneti o de altre region, i vegna in Brasil rispetando la nostra cultura taliana, la nostra lengua che la ze el talian, no par imporre el so modo de veder e de far».
Ettore Beggiato

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Talian (Veneto-Brasilian) – La nostra vera lengua madre

Splendido video realizzato dalle comunità dei Veneti in Brasile. Dopo decine e decine di anni, l’identità Veneta è ancora viva e tutelata, a quasi 10.000 kilometri dalla madrepatria…

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“Lotto ogni giorno per la Lingua Veneta”

intervista realizzata da Valentina Baldan – in collaborazione con l’Associazione “Veneto Nostro – Raixe Venete” – allo scrittore ed editore Darcy Loss Luzzatto.
Tema dell’intervista: la LINGUA VENETA e la sua valorizzazione.

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La Santa Messa in Lingua Veneta

La Santa Messa celebrata e cantata in lingua veneta (el talian). “Mi no me garia mai pensà che’l Signor, un giorno, el parlesse anca lu come noantri. Desso sì se capimo propio col Signor e Lu el se capisse co noantri. E preghemo parché tuti i gabia la grassia dea Messa, confission, comunion e oio santo”, così recita l’introduzione alla funzione religiosa, registrata nel sud del Brasile presso una comunità veneta.

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